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Carlos Castaneda

Alcuni [[peyote Acquisì fama per i suoi libri sulle vicende dello stregone Don Juan e il suo gruppo di allievi sciamani. Secondo quanto asserito da Castaneda stesso, nel 1960, allora giovane studente all'Università della California a Los Angeles, conobbe in Arizona un messicano di etnia yaqui, Don Juan. Questi lo avrebbe iniziato alla stregoneria antica messicana, per usare i termini esatti del suo libro, portandolo a scoprire nuovi mondi e stati di coscienza alterati ricorrendo inizialmente anche a sostanze allucinogene (come il cactus peyote da cui si estrae la mescalina), per abbattere le sue convinzioni; ma asserendo poi in successivi libri, che ciò non sarebbe stato affatto necessario se egli fosse stato un poco più "''essere fluido''". Gilles Deleuze e Félix Guattari citano il concetto di fluidità di Castaneda nel loro saggio sul ''divenire-animale'' all'interno di ''Millepiani'' (1980).

Castaneda afferma di aver poi trovato nei suoi studi filosofici sulla fenomenologia gli strumenti metodologici per poter interpretare e applicare correttamente gli insegnamenti ricevuti da Don Juan, imparando a distinguere, all'interno dell'atto conoscitivo, la percezione dall'intenzione, ossia l'oggetto esterno percepito, soggetto a mutevolezza e sul quale occorre sospendere il giudizio, dal contenuto mentale (''noema''), l'unico che abbia importanza all'interno dell'esperienza soggettiva di chi apprende.

Proseguendo il racconto, alla partenza di Don Juan per il suo «ultimo volo» (una specie di "morte alternativa" a quella comune), lo sciamano Carlos, in qualità di nuovo ''nagual'' (cioè "leader", capo) designato da Don Juan, avrebbe proseguito (e guidato un altro gruppo di allievi, anch'essi preparati), il cammino verso la liberazione totale dell'essere, per partire infine anche loro, come il proprio maestro, per il «viaggio definitivo attraverso l'ignoto».

Gli sciamani o "stregoni" che lo istruiscono, indicherebbero l'"ultimo volo" come un processo volontario di attivazione interiore del ''fuoco dal profondo'' insito in ogni essere, capace di condurre ad una specie di "autocombustione", o volatilizzazione istantanea del corpo, nel quale però lo spirito, la propria coscienza, sarebbe in grado di sopravvivere.

Sull'operato di Carlos Castaneda, se corrisponda a una realtà romanzesca o veritiera, si è espresso Octavio Paz, premio Nobel 1990 per la letteratura: I suoi 12 libri hanno venduto più di 8 milioni di copie in 17 lingue. da Wikipedia
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    A scuola dallo stregone una via yaqui alla conoscenza di Castaneda, Carlos

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    L'arte di sognare di Castaneda , Carlos

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