Guido Gozzano
Il suo nome è spesso associato alla corrente letteraria post-
decadente del
crepuscolarismo. Nato da una famiglia benestante di
Agliè, inizialmente si dedicò alla poesia nell'emulazione di
Gabriele D'Annunzio e del suo mito del ''
dandy''. Successivamente, la scoperta delle liriche di
Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti che, poi, sarebbero stati denominati "crepuscolari", accomunati dall'attenzione per "le buone cose di pessimo gusto", con qualche accenno
estetizzante, il "ciarpame reietto, così caro alla mia Musa", come le definì ironicamente lui stesso. Morì a soli 32 anni, a causa del cosiddetto ''mal sottile'', termine caduto in disuso che stava a indicare la
tubercolosi polmonare che lo affliggeva. Alla tubercolosi, che lo afflisse fin dal 1907, è collegato un viaggio in
India nel 1912, intrapreso con la speranza di trovare nel clima di quel Paese un sollievo alla sua malattia. Durante il suo soggiorno in India scrisse una serie di articoli, raccolti nel volume postumo ''Verso la cuna del mondo'' (1917). Più importanti le sue raccolte in versi: ''La via del rifugio'' (1907) e ''
I colloqui'' (1911). Il mondo da lui descritto è quello provinciale, piccolo-borghese, visto con amore, ma allo stesso tempo con un certo distacco ironico.
da Wikipedia