Martin Heidegger

Martin Heidegger Votato inizialmente alla teologia, che inizierà a studiare all'università di Friburgo (con vocazione gesuita), decide di interromperne poco dopo lo studio, seppur non rinnegandolo mai.

Celebre è il suo scritto ''Essere e tempo'', un'opera considerata come il suo capolavoro, che negli anni è stata attribuita a molte correnti di pensiero, tra cui l'esistenzialismo ontologico e fenomenologico (sebbene lui stesso abbia rigettato quest'ultima etichetta). In essa, Heidegger si preoccupa di proporre un nuovo imponente discorso attorno all'Essere, a partire da un'analitica esistenziale condotta su quello che il filosofo tedesco definisce ''Esserci'', ossia l'uomo. A partire da questa analisi, volta a mettere in luce le strutture ''ontiche'' (ossia dell'esistenza del singolo), Heidegger rivendica la scoperta della temporalità quale orizzonte di senso dell'''Esserci''. Nel suo progetto iniziale, questa intuizione sarebbe dovuta servire per cominciare a definire i tratti dell'essere (dato che, secondo Heidegger, l'''Esserci'' è apertura all'essere, in quanto ente in grado di pensare all'essere, e per questo, a partire dall'uomo, si può arrivare a comprendere l'essere). In realtà, Heidegger si rende presto conto che l'uomo non potrà mai essere il punto di partenza di un'autentica e precisa ricerca dell'essere, dal momento che, spiega il filosofo, vi è una differenza ontologica insuperabile fra ente ed essere. Così, pochi anni dopo la pubblicazione di ''Essere e tempo'', Heidegger annuncerà una ''Kehre'' (vale a dire "svolta") del suo pensiero, volto a ricercare l'essere in sé con approccio differente rispesso all'analitica esistenziale dell'opera succitata. Tale indagine lo condurrà ad affrontare anche altre questioni di filosofia, quali la metafisica, l'arte, la poesia e il linguaggio.

Alla fine della Seconda guerra mondiale, Heidegger sarà al centro di notevoli polemiche circa il suo trascorso da simpatizzante nazista, venendo di fatto estromesso e isolato dal mondo accademico, anche a causa di alcuni filosofi che lo avevano conosciuto di persona (tra cui spicca Karl Jaspers). Inoltre, dopo aver assistito alla confisca della sua casa, sarà preda di un crollo psico-fisico, e cadrà in una profonda depressione; verrà comunque riabilitato pochi anni dopo, e riotterrà la libera docenza nel semestre 1951-1952. Continuerà a esercitare la sua professione e a pubblicare importanti scritti fino alla morte.

Nonostante il suo rapporto col nazismo sia ancora oggi oggetto di notevoli controversie e dibattiti, il contributo di Heidegger alla filosofia rimane di fondamentale importanza, e le sue opere sono giudicate fra le più rilevanti di tutto il Novecento, esercitando una notevole influenza tutt'oggi. da Wikipedia
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