Jhumpa Lahiri

Jhumpa Lahiri La sua prima raccolta di racconti brevi, ''L'interprete dei malanni'' (''Interpreter of Maladies''), uscita nel 1999, colpì immediatamente l'attenzione di molti lettori e della critica ottenendo il Premio Pulitzer per la narrativa e il Premio PEN / Hemingway. Dal suo primo romanzo ''L'omonimo'' (''The Namesake'') del 2003, la regista Mira Nair ha tratto il popolare film ''Il destino nel nome - The Namesake''. Con la raccolta di racconti ''Una nuova terra'' (''Unaccustomed Earth''), uscita nel 2008, vince il Frank O'Connor International Short Story Award e la III edizione del Premio Gregor von Rezzori per la miglior opera di narrativa straniera nel 2009. Il suo secondo romanzo, ''The Lowland'' (2013), è stato finalista sia per il Man Booker Prize che per il National Book Award for Fiction. In tutti questi lavori, Lahiri ha esplorato l'esperienza degli immigrati indiani negli Stati Uniti.

Appassionata della lingua italiana, (ha un dottorato in studi rinascimentali), nel 2011, Lahiri si è trasferita a Roma, coi suoi due figli e il marito, Alberto Vourvoulias-Bush. Nel 2015 pubblica il suo primo scritto direttamente in italiano, l'autobiografico ''In altre parole'', vincitore nello stesso anno del Premio Internazionale Viareggio-Versilia.

Nel 2019 pubblica il suo primo romanzo in italiano, intitolato ''Dove mi trovo'', Ha anche compilato, curato e tradotto il ''Penguin Book of Italian Short Stories'' che include 40 racconti italiani scritti da 40 diversi scrittori italiani. Ha inoltre tradotto alcuni dei suoi scritti e quelli di altri autori dall'italiano all'inglese.

Nel 2021 riceve la laurea honoris causa in ''specialized translation'' presso l'Università di Bologna.

È professoressa di scrittura creativa all'Università di Princeton. da Wikipedia
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