George Orwell

Conosciuto in vita come
giornalista e
opinionista politico e culturale, oltreché come prolifico saggista ed attivista politico-sociale, Orwell è considerato uno dei maggiori
prosatori in
lingua inglese del
XX secolo. La sua grande fama è dovuta in particolar modo a due
romanzi, scritti verso la fine della sua vita negli
anni quaranta: l'allegoria politica de ''
La fattoria degli animali'' – nella quale, secondo alcune ricerche, ebbe un ruolo di primo piano anche la sua prima moglie
Eileen O'Shaughnessy, in generale redattrice dei testi del marito, dalla quale sembra essere venuta anche l'idea per il romanzo – e la
distopia di ''
1984'', rappresentante una vivida realtà
fantapolitica e
fantascientifica totalitaria tale da aver dato luogo alla nascita dell'aggettivo «orwelliano», oggi ampiamente usato per descrivere meccanismi totalitari di
controllo del pensiero.
Polemista lucido e
anticonformista, Orwell non risparmiò critiche neanche all'
intellighenzia socialista britannica, alla quale si sentiva profondamente estraneo. Era e rimase fino alla fine un convinto
socialista, ma la presa di coscienza, in virtù anche delle tragiche esperienze personali, delle contraddizioni e dei fatali errori della
linea politica adottata in
Unione Sovietica sotto la dirigenza di
Iosif Stalin, lo portò ad abbracciare un virulento
antisovietismo, cosa che lo portò quindi a scontrarsi con una consistente parte della
sinistra europea dell'epoca. Nel
1946 scrisse:
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