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Paolo Villaggio

Al percorso di attore ha fatto eco quello di scrittore, iniziato con un libro su Fantozzi e seguito da varie opere di carattere satirico e da altri otto romanzi dedicati al ragioniere; molti di questi sono stati tradotti e pubblicati in più lingue. Sul piano lessicale ha ideato un tipo di scrittura originale e tagliente fatta di neologismi, aggettivazioni enfatiche, errori morfologici e termini burocratici entrati nel patrimonio comune della lingua italiana.
Osservatore critico del costume politico e sociale, è stato un pensatore capace di rielaborare le idee di Marx, Gogol, Kafka e altri autori, esibendo le sue conclusioni mediante il cinema, la letteratura e il giornalismo ma anche attraverso le sue numerose apparizioni pubbliche.
Nella sua oltre cinquantennale carriera si è cimentato in altri campi espressivi come la radio e il teatro scrivendo, inoltre, due testi di canzoni per l'amico e cantautore Fabrizio De André (raccolti nel 45 giri ''Il fannullone/Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers''). In ambito televisivo ha dato contributi di rilievo sia nei panni di presentatore sia in quelli di artista, lanciando sul finire degli anni sessanta programmi dal contenuto sperimentale e di avanguardia.
Ricevette nel settembre del 1992, alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il Leone d'oro alla carriera e nell'agosto del 2000 gli fu assegnato il Pardo d'onore al Festival del cinema di Locarno. Goffredo Fofi, Michele Serra, Enrico Giacovelli e Beppe Grillo lo accostano a comici come Buster Keaton, Charlie Chaplin, Stan Laurel e Oliver Hardy.
Ha recitato in parti più drammatiche, partecipando a film di registi come Federico Fellini, Ermanno Olmi, Lina Wertmüller, Mario Monicelli, Pupi Avati, Gabriele Salvatores e Marco Ferreri. da Wikipedia