Fritjof Capra, austriaco, è un fisico ma anche un economista, uno scrittore, un abile divulgatore scientifico e co-fondatore del Center for Ecoliteracy, un'organizzazione senza scopo di lucro dedicata a diffondere uno stile di vita sostenibile. Dopo la laurea in fisica, lavora come ricercatore presso varie università e istituti scientifici, fino a che, negli anni ’60 del secolo scorso, sperimenta una radicale trasformazione personale e un maggior grado di coscienza, che trova espressione nel libro del 1975 che lo ha reso famoso: “Il Tao della fisica”. In quest'opera critica il modello della scientificità cartesiana occidentale che, con la sua impostazione meccanicistica e quantitativa, non rende appieno la complessità del reale. Il divulgatore trova invece parecchie affinità tra il quadro che sembra emergere dalla fisica contemporanea e gli insegnamenti delle religioni orientali ed i relativi sistemi filosofici: in particolare, la visione dell’Universo quale manifestazione di un unico campo astratto di intelligenza universale, che darebbe origine ad ogni forma e le cui parti sarebbero intimamente connesse a formare un grande organismo unitario. Teorizza dunque l’avvento di un nuovo pensiero “sistemico” che privilegia la rete complessa delle molteplici interrelazioni rispetto alle singole unità costitutive. In questo percorso, negli anni ’80, i suoi interessi si spostano alle scienze della vita, rendendolo un educatore ed un attivista a tempo pieno. Infatti nel suo libro del 1984, “Il punto di svolta”, così come nei successivi, passa ad affrontare temi politici, economici ed ecologici secondo una visione da lui stesso definita “pensiero sistemico 2.0”, che propone un approccio globale alle quattro dimensioni della vita: biologica, cognitiva, sociale ed ecologica. Questo ampio metodo di pensiero e azione ha lo scopo di favorire uno sviluppo costante del comportamento etico, rivolto ad azioni concrete e condivise per il bene comune, e di migliorare l'essere umano, che è parte della Natura e non in contrapposizione ad essa. Come chiaramente esposto in “La rete della Vita” del 2001, infatti, l'Uomo rischia di vivere nell’illusione di una crescita materiale illimitata.
La letteratura di Fritjof Capra ha, quindi, il merito di parlare simultaneamente allo scienziato e al lettore generico nel tentativo di "far capire che la fisica moderna va ben al di là della tecnologia, che la via - il Tao - della fisica può essere una via con un cuore".