Alexandre Dumas padre (1802 - 1870) è stato uno scrittore molto prolifico, con una produzione letteraria di circa 300 titoli che ha riscosso un notevole successo ai suoi tempi e ancora oggi è oggetto di ristampe ed adattamenti per il teatro, il cinema e il fumetto. Nasce come autore teatrale con opere di immediato successo e soprattutto innovative: "Enrico III e la sua corte" (1829) è una delle prime opere del teatro romantico e "Antony" (1831), sotto molti aspetti, inaugura il dramma moderno.
La sua fama è però legata ai romanzi feuilletons, pubblicati a puntate su quotidiani e riviste, genere in voga al tempo e tra i quali si annovera la sua opera più famosa: la trilogia dei Moschettieri, scritta tra il 1845 e il 1850. Questo tipo di romanzo, in gran parte snobbato dalla critica con la definizione di "letteratura industriale" prodotta da "romanzieri popolari", implica alcuni aspetti tipici, tra i quali lo "scrivere molto e scrivere velocemente". In effetti risulta che Dumas scrivesse in collaborazione con altri autori - che compaiono ufficialmente - il più noto dei quali è Auguste Maquet, che redigeva intere parti di romanzi su canovaccio di Dumas e si occupava delle ricerche storiche e bibliografiche necessarie all'ambientazione del romanzo storico.
Di fatto quest'ultima definizione è riduttiva rispetto alla produzione di Dumas che segue canoni tipici del romanticismo contaminando costantemente i vari generi letterari: romanzo storico, d'avventura, sentimentale, noir e così via. Questo si vede bene nelle suo opere, in cui il rispetto scientifico degli eventi storici viene a volte accantonato per eventuali anacronismi o si privilegia un periodo storico di grandi tensioni per la possibilità di inserirvi peripezie fantasiose di personaggi semplici ma resi interessanti da un'aura di mistero o dalla statura particolarmente eroica.
Tutte caratteristiche ideali a stimolare l'attesa, fondamentale per il successo dei romanzi a puntate... e naturalmente anche dei loro autori!