La Biblioteca Isola di Libri è di nuovo aperta!

Presso la nostra biblioteca sono rispettate tutte le indicazioni per la sicurezza dettate delle disposizioni nazionali e regionali attualmente in vigore. Oltre al mantenimento del distanziamento sociale e all'obbligo di utilizzo della mascherina, è prevista una "quarantena" di 72 ore per i libri restituiti prima che vengano resi disponibili ad altri utenti.

A partire da lunedì 22 giugno sarà possibile restituire i libri e prenderne in prestito di nuovi solo su appuntamento il martedì e il mercoledì dalle 18.30 alle 20.30. Contattaci via email a biblioteca@nuovaacropoli.it per prenotarti. 

Lo staff di Isola di Libri

Jorge Luis Borges

Jorge Luis Borges è stato un pensatore a tutto tondo: scrittore, poeta, saggista, filosofo e accademico. E come tale ha contribuito in modo consistente ad arricchire il panorama letterario e culturale del ‘900 riguardo sia la letteratura filosofica sia il genere fantastico. Ispirato dalla letteratura europea, soprattutto inglese e tedesca, ma anche dal taoismo orientale e dalle più svariate correnti religiose, nei suoi racconti fantastici Borges ha saputo amalgamare idee filosofiche e metafisiche con le tematiche classiche del “fantastico”: il doppio, le realtà parallele del sogno, gli slittamenti temporali. Crea così mondi impossibili per poter smontare la realtà alla ricerca, invero, di un'assoluta autenticità, quasi come a scoprire per un attimo il segreto delle cose.
E proprio per questa sua capacità di sviluppare il “fantastico”, nonostante la sua ampia produzione poetica, che sono stati i generi del saggio e della narrativa che gli hanno procurato i massimi riconoscimenti internazionali. Grazie alla sua vasta cultura è riuscito a costruire una produzione fondata su una grande solidità intellettuale, su una prosa curata, austera ma con un delicato lirismo e su strutture narrative che prospettano un’alterazione delle forme convenzionali di tempo e spazio, che gli permettono di creare mondi simbolici, colmi di metafore con sfondo metafisico.
Così particolare ed influente è stata la sua produzione, che è stato coniato un aggettivo a lui associato: “borgesiano”, per definire una concezione della vita come storia di fantasia, reinvenzione della realtà. Una nota curiosa a tal proposito: nonostante il prestigio intellettuale e i molti riconoscimenti ottenuti, Borges non è mai stato insignito del premio Nobel per la letteratura. Solo nel 1967 è stato in lizza per questo riconoscimento (poi andato al poeta guatemalteco Miguel Angel Asturias), mancando ancora il traguardo, probabilmente non per la sua indiscutibile caratura letteraria, ma piuttosto per il suo conservatorismo politico e le sue idee meno propense alle spinte più moderne.

Quando gli orologi della mezzanotte elargiranno
un tempo generoso,
andrò più lontano dei rematori di Ulisse
nella regione del sogno, inaccessibile
alla memoria umana.
Da quella regione sommersa recupero residui
che ancora non comprendo;
erbe di botanica elementare,
animali un po’ diversi,
dialoghi coi morti,
volti che in realtà sono maschere,
parole di lingue molto antiche
e talora un orrore non comparabile
a quello che può darci il giorno.
Sarò tutti o nessuno. Sarò l’altro
che ignoro d’essere, colui che ha contemplato
quell’altro sogno, la mia veglia. La giudica,
rassegnato e sorridente.