Pierre Hadot (1922-2010) è stato un importante filosofo francese, dissonante rispetto alle moderne tendenze filosofiche, spesso concentrate sulla realizzazione di sistemi di conoscenza di sole teorie astratte e sull'interpretazione di testi. L'autore di cui parliamo, invece, è propenso a sostenere e stimolare una nuova percezione del mondo, che conduca a una revisione del proprio modo di concepire sé stessi, la realtà e la vita. Per lui l’atto filosofico si situa nell’essere, come un continuo progresso che rende costantemente migliori, arrivando a cambiare l’essenza stessa di colui che intraprende questo percorso di trasformazione. Così l'uomo può passare da uno stato di vita inautentica e oscurata dall’incoscienza e dalle preoccupazioni a uno di vita autentica con un’esatta visione del mondo e con una salda presenza di pace e libertà interiori. Questo tipo di condizione lo si realizza studiando i testi di maestri, ma soprattutto sottoponendosi a una vasta gamma di pratiche filosofiche o “esercizi spirituali”, pratiche quotidiane per conservare o ritrovare la giusta disposizione mentale e morale per affrontare ogni aspetto della vita di tutti i giorni; per la filosofia antica, infatti, non si padroneggia la disciplina solo riflettendo, ma si persegue la sapienza anche interagendo con gli altri e con il mondo. Secondo Hadot, occorre recuperare questa attitudine della filosofia propria dell’antichità greca, ripresa anche nella cultura romana e continuata nel mondo cristiano (seppure con i vari adattamenti del caso), come “stile di vita”: la saggezza è intesa come “saper vivere”, in una unità di teoria e prassi che formi l’essere umano nella quotidianità. Il nucleo della filosofia sta dunque nel concetto di “paideia”, ossia di educazione e formazione, perché lo “scopo è guidare verso lo sviluppo armonioso dell’intera personalità umana, che culmina nell’acquisizione della saggezza quale arte di vivere”. Ed armonia è la parola chiave di un’esperienza in cui non c’è contrasto tra vita e riflessione filosofica, ma dove anzi quest’ultima prova a rispondere ai problemi che la vita stessa quotidianamente pone. Si tratta di una disciplina sicuramente complessa e impegnativa, che richiede sforzi e pratica costanti, ma può condurre ad un ambìto premio: la capacità di essere felici. Per approfondimenti sono preziosi i testi “Esercizi spirituali e filosofia antica” (1981) e “La filosofia come modo di vivere” (2001), chiari, scorrevoli e quanto mai attuali!