Pirandello nasce nel 1867 in Sicilia, presso Girgenti (oggi Agrigento), da una famiglia abbiente. Nel 1889 pubblica una prima raccolta di versi e nel 1891 si laurea, a Bonn, con una tesi di filologia sul dialetto della sua città natale. Nel 1893 entra in contatto con il mondo letterario romano e comincia a scrivere il suo primo romanzo, che pubblicherà nel 1901 con il titolo L’esclusa. L’anno successivo, nel 1902, Pirandello si sposa con Antonietta Portulano, dalla quale avrà tre figli. Fin dalla giovinezza è appassionato di teatro e si cimenta in diversi tentativi. Nel 1898 scrive il suo primo testo teatrale, che sarà messo in scena nel 1910 con il titolo La morsa. Durante questo periodo vive a Roma e insegna presso l’Istituto superiore di Magistero. La sua famiglia ha però un tracollo economico, che coincide con i primi sintomi della malattia mentale della moglie. Inizia infine una serie di collaborazioni con quotidiani e riviste letterarie.

Per comprendere il pensiero di Pirandello bisogna considerare le sue vicende esistenziali, come i disturbi mentali della moglie, la sua formazione culturale (si pensi agli studi in Germania), ma soprattutto il periodo storico in cui lo scrittore è vissuto. È la fine dell'Ottocento, infatti, che rappresenta un delicato momento di transizione, in cui tante certezze scientifiche vengono meno in quello che si definisce crisi del Positivismo. Si affermano nuove concezioni filosofiche che smantellano certi concetti tradizionali di tempo, spazio, realtà, coscienza. Pirandello diviene tra i primi intellettuali europei a rappresentare (attraverso le novelle, i romanzi e le opere teatrali) la crisi dell’uomo del Novecento: un uomo che ha perso l’unità della coscienza e che vive in una realtà contraddittoria e frammentata, dominata dal caos; una realtà nella quale pare impossibile vivere in modo autentico, ma sembra inevitabile indossare una maschera e recitare la propria parte.

La pluralità della realtà e le sue illusioni, la frammentazione indotta sull'essere umano, la natura mutevole delle cose sono solo alcuni dei temi trattati nelle opere di Pirandello, che sono l'anticamera della poetica dell'"umorismo", intesa quale riflessione sull'uomo e sulle cose che offre la possibilità di vedere la realtà per quella che è, più oggettivamente nella sua contraddittorietà. In questo intento Pirandello si accosta anche a Socrate, maestro di umorismo e di ricerca di autenticità.

Vi invitiamo a leggere o rileggere Pirandello, andando oltre i ricordi più o meno noiosi dei banchi di scuola, per riscoprire e approfondire questo autore con maggiore interesse e curiosità!